l’enigma della Sindone

Rimanendo in tema Pasquale, la Sindone custodita a Torino e raffigurante un uomo torturato e crocifisso, per i credenti Gesù, rappresenta uno degli enigmi sul quale molti scienziati si sono concentrati in epoche diverse.

Negli anni ’80 del secolo scorso la datazione con carbonio 14 sembrò escludere la correlazione del telo di lino con l’epoca in cui è vissuto Gesù, ma lo stimava attorno al 1300-1500 d.C. Studi più recenti, con tecnica diversa, hanno ricollocato il telo sindonico in un’epoca attorno al 33 d.C. +/- 200 anni.

L’enigma più importante rimane la modalità con cui si è impressa l’immagine sul telo di lino. Le fibrille di lino appaiono “colorate” solo superficialmente per uno spessore di qualche centinaio di nanometri e non tutte le fibrille adiacenti sono colorate; queste osservazioni preliminari escludono la possibilità che il telo sia stato colorato da un pittore, che avrebbe dovuto usare un pennello micrometrico e colorare fibrilla per fibrilla…

Gli studi eseguiti all’ENEA di Frascati negli ultimi due decenni sembrano chiarire quale possa essere stato l’evento che ha colorato in tal modo il telo sindonico: un lampo di luce nella frequenza d’onda del lontano ultravioletto (193 nm) durato meno di 50 miliardesimi di secondo. Tale effetto si può ottenere con impulsi di luce coerente, con il laser eccimero.

“Tuttavia, va sottolineato che la potenza totale della radiazione VUV richiesta per colorare istantaneamente la superficie di un lino corrispondente ad un corpo umano di statura media, pari a:

IT superficie corporea = 2000 MW/cm2 17000 cm2 = 34mila miliardi di Watt

rende oggi impraticabile la riproduzione dell’intera immagine sindonica usando un singolo laser eccimero, poiché questa potenza non può essere prodotta da nessuna sorgente di luce VUV costruita fino ad oggi”.

Link all’articolo: Colorazione simil-sindonica – ENEA_RT

Come l’intera immagine sindonica si sia impressa istantaneamente sul telo di lino rimane ad oggi un enigma per la scienza.

Queste osservazioni rimandano ad un argomento ormai consolidato nella scienza degli organismi viventi, i biofotoni, cioè impulsi di luce coerente prodotti dall’organismo in un range di lunghezze d’onda tra 200 e 800 nm. F.A. Popp è stato uno dei pionieri di questi studi, molto importanti per la comprensione delle dinamiche biologiche di comunicazione intra e inter cellulare. Negli organismi viventi la produzione di biofotoni rimane confinata ad intensità molto piccole, non di certo i miliardi di Watt che gli studiosi ritengono siano stati necessari per imprimere l’immagine sul telo sindonico.

Biophoton Emission:. Experimental Background and Theoretical Approaches

Evidence of non-classical (squeezed) light in biological systems

Properties of biophotons and their theoretical implications.

Introduction di Integrative Biophysics